In memoria di un grande pesarese tutto il prestigio del Conservatorio G. Rossini
Già nel proprio testamento il Maestro Gioachino Rossini dispose l’eredità in favore del comune di Pesaro, anche e soprattutto allo scopo che venisse costruito un liceo musicale in città per sviluppare i talenti e trovare nuovi artisti in quel campo.
L’impegno morale del comune non mancò, già a partire dal 1868, alla morte del grande musicista. I primi corsi presero il via attorno al 1882, così che il Conservatorio Rossini di Pesaro può ben dirsi tra i più antichi in Italia.
Fin da allora la sede è istituita all’interno di Palazzo Olivieri, un grandioso edificio settecentesco, con eleganti sale decorate ad affresco in stile neoclassico che si trova davvero molto vicino all’Hotel Savoy, in pieno centro città. Guardate infatti come lo potrete raggiungere comodamente a piedi!
Una tradizione illustre
Il primo direttore del Conservatorio, Carlo Pedrotti, portò dall’incarico che aveva al Teatro Regio di Torino stimati docenti, che elevarono subito il livello degli studi musicali a Pesaro. Proprio al Pedrotti si deve per altro la costruzione dell’omonimo Auditorium di Pesaro.
Successivamente direttore fu Mascagni, famoso compositore ed autore dell’opera Cavalleria rusticana, poi ancora Amilcare Zanella, buon compositore e pianista e attorno a lui fiorirono bravi musicisti come Remy Principe, Attilio Crepax, Giovanni Chiti ed altri ancora. Le attività dei musicisti, dei direttori e dei presidenti del Consiglio di Amministrazione negli anni hanno reso sempre più la tradizione musicale del Conservatorio Rossini di Pesaro tra le più stimate nel panorama internazionale.
Ricerca e sviluppo
Accanto alla tradizione il Conservatorio Rossini non trascura però l’anima di ogni arte, ossia la tendenza prospettica, lo sguardo al futuro.
Per questo occorre sicuramente ricordare, tra le principali virtù dell’istituto il Laboratorio di musica elettronica, all’avanguardia del settore.
Ben nutriti sono anche gli studi che si possono condurre nella Biblioteca del Conservatorio, dotata di circa 40.000 volumi ed aperta anche a studenti ed appassionati esterni.
Museo musicale
All’interno del Conservatorio potete visitare anche un originale museo di strumenti musicali africani, provenienti dalla Somalia ed Eritrea e risalenti agli anni del colonialismo italiano, oggi interesse di studiosi a livello internazionale.
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